A cinquant’anni dell’istituzione della DOP Montepulciano d’Abruzzo, Codice Citra chiude quest’anno celebrativo con il lancio del Ferzo montepulciano d’abruzzo Dop “teate” che punta a valorizzare al meglio la produzione di montepulciano d’abruzzo, che deriva dai nostri 6.000 ettari di vigneti.

Secondo Franco Cercone nel suo libro La meravigliosa storia del Montepulciano d’Abruzzo, la prima notizia storica sulla presenza del vitigno Montepulciano in Abruzzo, è contenuta nell’opera di Michele Torcia dal titolo Saggio Itinerario Nazionale pel Paese dei Peligni fatto nel 1792 (Napoli 1793).

Questo vitigno, rimasto in splendido isolamento e perfettamente acclimatatosi nelle aree interne, si è diffuso sul finire del 1800 verso la fascia costiera ed a partire dal secondo dopoguerra è diventato il vitigno rosso più coltivato in regione, in particolare nella provincia di Chieti. Esso costituisce oggi la base del vino abruzzese più importante ed apprezzato, simbolo enoico di un’intera regione, il “Montepulciano d’Abruzzo” DOP, riconosciuto nel 1968, il cui disciplinare è stato negli anni oggetto di alcune modifiche volte alla qualificazione del prodotto ed alla identificazione territoriale mediante la individuazione di cinque sottozone, tra le quali quella denominata “Teate”.

Zona di produzione TEATE
La zona geografica delimitata comprende circa un terzo dell’intera provincia di Chieti, ed è costituita da un’ampia ed estesa fascia della collina litoranea che va dal fiume Foro al Trigno, seguita dalla collina interna ed infine da quella pedemontana che giunge nella parte nord-occidentale sino ai piedi della Maiella. Sebbene quest’area presenti un’orografia ed una pedologia piuttosto omogenea, di fatto, è caratterizzata da condizioni climatiche leggermente differenti che permettono di individuare specifici microclimi.

Ferzo Abruzzo Teate

Caratteristiche dei terreni
Le colline argillose fiancheggiano le poche pianure alluvionali di natura arenacea e argillosa formate dai fiumi Foro, Sangro, Sinello e Trigno e danno luogo ad un paesaggio ondulato, con ampi dossi quasi pianeggianti e versanti poco acclivi e rotondeggianti ma spesso interrotti bruscamente da ripidi pendii, anche verticali, dovuti all’instaurarsi di fenomeni di erosione spinta (calanchi).
Nella grande maggioranza dei casi i suoli agricoli presentano una equa ripartizione di materiale da cui si formano terreni con struttura sabbioso-argillosa, generalmente sciolti, con spessore variabile in relazione alla pendenza ed alla esposizione. La ritenzione idrica è medio bassa con elementi nutritivi ed humus scarsi o modesti. La vocazione di questi terreni è determinata dalla giacitura collinare dei vigneti, dall’ottima esposizione, e dalle notevoli escursioni termiche tra giorno e notte, favorite dalla vicinanza del massiccio della Maiella, associate alla buona ventilazione (brezze di mare e di monte) e dall’assenza di ristagni di umidità nei terreni. Tutto ciò favorisce le condizioni ottimali per l’estrinsecazione delle peculiari caratteristiche vegeto-produttive del vitigno Montepulciano, dando origine a vini dai profumi intensi e caratterizzati, difficilmente replicabili in altri areali.

Ferzo Montepulciano Teate